Quesiti e approfondimenti

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Trattamento premi in denaro su fatturato

In merito al quesito posto, nel seguito si dà evidenza di quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate con le risoluzioni n. 120 del 2004 e n. 36 del 2008, in cui vengono distinte due fattispecie di operazioni commerciali a cui sono legate fattispecie diverse di premi:

1)      operazioni commerciali che hanno l’obiettivo di incentivare direttamente e premiare l’attività tipica dell’azienda cliente, senza dover porre in essere nessun’altra attività. Quindi esclusivamente l’aumento dei volumi di fatturato derivanti da maggiori acquisti di beni. In questo caso si parlerà di sconti, premi o bonus quantitativi sulla merce e andranno trattati come «abbuoni o sconti previsti contrattualmente» regolati dall’art. 26, comma 2, del D.p.r. n. 633/1972;

2)      operazioni commerciali che pur avendo lo stesso fine, cioè di stimolare le vendite, raggiungono questo risultato attraverso un’operazione intermedia che l’impresa cliente si impegna a svolgere con la partecipazione alle spese dell’azienda produttrice. Nasce quindi tra le due imprese «l’adempimento di un’obbligazione di fare» e quindi l’operazione commerciale porterà dei costi aggiuntivi all’azienda cliente a cui in parte contribuirà l’azienda fornitrice. Ad esempio: un volantino promozionale, un miglioramento dell’estetica del punto vendita, una maggiore attenzione verso il cliente attraverso indagini di customer satisfaction. In questo caso si parlerà di servizi promozionali che vanno considerati come prestazioni di servizi ed andranno fatturati autonomamente, così come previsto dall’art. 3 del D.p.r. n. 633/1972.

 

Nel caso esaminato, gli accordi commerciali con i clienti sono della prima specie, come si può evincere dai contratti stipulati per iscritto o dagli accordi orali presi anteriormente all’effettuazione dell’operazione (è consigliabile, ai fini di un’adeguata prova in sede di controllo o contenzioso con gli uffici finanziari, stipulare accordi scritti).

 

In questo caso, pertanto, gli sconti o premi, legati all’attività tipica delle aziende clienti, sono da considerare come riduzioni di prezzo. Andranno quindi a ridurre l’importo fatturato se il valore è già conosciuto al momento dell’emissione della fattura e si potrà procedere al suo inserimento direttamente in fattura. Quando gli sconti sono conoscibili in un momento successivo, si dovrà invece fare uso delle note di credito (come nel caso di specie).

L’art. 26 co.2 distingue, tuttavia, due casi :

1)      il caso in cui lo sconto sia previsto da accordi antecedenti all’effettuazione delle operazioni (accordi di cui si possa dare una prova certa, come detto ante), per cui la nota di credito con IVA può essere emessa senza limiti temporali. In questo caso, la nota di variazione in diminuzione può essere emessa anche senza Iva (perciò solamente per il minore imponibile, corrispondente allo sconto), sempre per effetto di quanto previsto dal secondo comma del citato art. 26, il quale attribuisce al cedente o al prestatore un diritto di emissione della nota di variazione in diminuzione e non un obbligo.

2)      il caso in cui lo sconto non sia previsto in sede contrattuale, ma venga riconosciuto solo successivamente per sopravvenuto accordo tra le parti; la nota di accredito assume rilevanza ai fini Iva (potendo perciò comprendere anche l’imposta) solamente se non è decorso un anno dall’effettuazione dell’operazione principale.

 

Si precisa che non esiste l’obbligo di indicare nella nota di accredito le singole fatture che hanno comportato il riconoscimento dello sconto al cliente (Suprema Corte di Cassazione, decisione 11 aprile 1996, n. 3428).

 

Riteniamo, in conclusione, che nel Vostro caso sia più conveniente emettere note di credito non rilevanti ai fini IVA, avendo la Vostra azienda posto come condizione necessaria per il riconoscimento dei premi ai clienti il completo pagamento delle fatture emesse nei loro confronti.

 

Ricordiamo infine che, contabilmente, tali sconti vanno evidenziati in un conto appositamente distinto di costo (che funzioni in dare del conto economico o con il segno meno in avere a rettifica dei ricavi).

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