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Ritenuta d’acconto su indennità percepita per esproprio

In particolare, la soluzione alla problematica posta deve essere ricercata nell’articolo 35, comma 2 D.P.R. n. 327/2001 (testo unico in materia di espropriazione per pubblica utilità), e nella circolare ministeriale n. 194/E/1998.

In base alla disciplina fiscale, le indennità di esproprio di terreni sono soggette ad una ritenuta del 20% a titolo d’imposta da parte dell’ente espropriante (come ad esempio Comuni o Consorzi): di conseguenza, in linea generale, il soggetto espropriato ha già scontato alla fonte in via definitiva il prelievo reddituale su quanto percepito.

Tuttavia, il sistema normativo prevede che, qualora sussistano elementi di convenienza, il contribuente, tenuto alla presentazione del modello UNICO persone fisiche, possa compilare il quadro RM (“redditi soggetti a tassazione separata”): in questo modo si potrà optare per la tassazione, secondo metodi ordinari, sulla plusvalenza tra costo storico ed indennità ricevuta, e la predetta ritenuta andrà scomputata, e considerata a titolo d’acconto.

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