Quesiti e approfondimenti

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EMERGENZA CORONAVIRUS: l’azienda che non tutela l’integrità fisica dei propri dipendenti paga.

Senza misure scatta la responsabilità ex D. Lgs. 231/2001.

Mai come oggi, nel pieno dell’emergenza sanitaria, il datore di lavoro è tenuto ad adottare tutte le misure che sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro nelle aree interessate dall’epidemia di Coronavirus.

La mancata adozione delle misure di tutela della salute dei dipendenti, infatti, potrebbe esporre l’azienda alla responsabilità prevista dal d. lgs. 231/2001, andando ad aggravare ancor più una situazione economica che già risulterà compromessa a causa dell’epidemia.

Al fine di evitare questo ulteriore rischio sanzionatorio, molte aziende hanno adottando e stanno adottando importanti misure a tutela della salute dei loro dipendenti che vanno dalla chiusura delle sedi amministrative e/o produttive e/o di specifici uffici e/o comparti produttivi, alla sospensione di tutti i corsi di formazione in aula, alla limitazione delle riunioni con il personale, clienti e fornitori prediligendo gli strumenti digitali ed il contestuale rafforzamento delle attività di pulizia.

Questa riorganizzazione parte dalla revisione delle misure di prevenzione essenziali ai fini del contrasto alla diffusione del virus.

Revisione che non è solo opportuna, ma anche doverosa al fine di scongiurare il rischio che l’azienda possa eventualmente essere considerata responsabile ai sensi e per gli effetti del d.lgs. 231/2001.

Servono misure concrete in grado di alzare il livello di sicurezza in azienda e un approccio innovativo alla mobilità del personale e delle strategie di vendita per non fermare l’operatività aziendale (e-commerce).

È importante rivedere in maniera critica e selettiva tutti gli spostamenti dei dipendenti, potenziando il ricorso agli strumenti digitali che consentono di organizzare riunioni e incontri di lavoro anche senza la necessità della presenza fisica oltre all’utilizzo dello smart working.

Inoltre, è opportuno introdurre dei meccanismi in grado di censire l’eventuale ingresso di soggetti (fornitori, consulenti e clienti) potenzialmente a rischio, bilanciando le esigenze della privacy con quelle di tutela della salute dei dipendenti.

Sarà importante assicurare che vi sia un dialogo costante con il personale, chiedendo tutte le informazioni che possono essere utili ad identificare eventuali pericoli e dando tutte le istruzioni utili a ridurre l’esposizione al rischio.

Nello specifico è consigliato di:

  • informare tutti i lavoratori attraverso poster informativi, e-mail informative ed istruzioni pratiche sul reale rischio, per placare allarmismi inutili e sui corretti comportamenti da tenere (utilizzando informative del ministero della salute): ad esempio lavaggio frequente di mani, starnutire e tossire nell’incavo del braccio;
  • invitare tutti i lavoratori che presentano direttamente sintomi respiratori e/o febbre o che vivono a stretto contatto con persone che presentano gli stessi sintomi a rimanere a casa e a non presentarsi al lavoro. Invitare gli stessi a contattare i numeri di riferimento (1500) o il proprio medico di base per approfondire la propria condizione;
  • evitare attività, incontri e riunioni aziendali che dovranno essere effettuate con strumenti informatici;
  • quando possibile preferire smart working piuttosto che il lavoro in presenza;
  • limitare il più possibile le trasferte dei lavoratori, per limitare utilizzo di mezzi e spostamenti delle persone;
  • preferire comunicazioni via e-mail e telefono piuttosto che in presenza;
  • se possibile evitare riunioni che possano prevedere stretto contatto tra persone e per i corsi attenersi alle istruzioni sopra riportate;
  • organizzare le mense in modo tale che il numero di persone contemporaneamente presenti sia il più basso possibile, cercando di mantenere le distanze tra un lavoratore ed un altro di 1 o meglio 2 metri;
  • invitare i dipendenti a spostarsi sui mezzi pubblici muniti di mascherine FFP2 o FFP3 e soluzione idroalcolica per mani da usare dopo ogni contatto con materiali e persone;
  • installare nelle aziende e negli uffici dispenser di soluzione idroalcolica disinfettante;
  • prevedere ove possibile una raccolta e smaltimento dei rifiuti sicuro in bidoni chiusi apribili con pedale e non manualmente;
  • laddove possibile, le aziende possono mettere a disposizione detergenti aggiuntivi per lavarsi le mani e pulire le scrivanie, salviette e, in caso di richiesta, lasciare indossare le mascherine. Quest’ultima misura può essere adottata se non compromette l’attività lavorativa e in aggiunta all’eventuale equipaggiamento da indossare per la sicurezza sul lavoro;
  • sanificare più volte al giorno le maniglie delle porte, i pulsanti, le cornette dei telefoni fissi, le tastiere ed i mouse. Una volta al giorno gli schermi dei pc;
  • se possibile sanificare più volte al giorno con spray disinfettanti i filtri delle strutture di aerazione;
  • effettuare più volte al giorno ricambi d’aria completi degli uffici e di tutte quelle zone ove sono presenti lavoratori, aprendo porte, finestre e ogni struttura per permettere un efficace ricambio d’aria;
  • sanificare più volte al giorno i piani di lavoro, le scrivanie e tutte quelle zone che possono venire a contatto con aerosol dei lavoratori;
  • le lavoratrici in gravidanza: in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, il datore valuterà i dipendenti, con particolari condizioni di salute (come le lavoratrici in gravidanza) e potrebbe adottare misure specifiche lasciando che alcuni di loro lavorino da casa o in luoghi che li tengano separati dagli altri dipendenti.

Il Team legale di ADM è a disposizione della Tua azienda per proteggerla dal rischio sanzioni e aumentarne il valore anche attraverso nuove strategie di vendita telematiche (e-commerce).

Avv. Silvia Masssaro

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